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OCCHIO! HANNO VENDUTO IL CIMITERO INGLESE, DIVENTERA’ ZONA INDUSTRIALE. SÌ MA…nel 1965!

L’ACQUASANTA – CIMITERO INGLESE

L’amaro destino del Cimitero

Alla fine del 1962, in via S. Gulì, all’esterno del muro di cinta del Cimitero Inglese, qualcuno inchiodò un pezzo di tavola vecchia di legno con su scritto: “Vendesi terreno mq. 2080 “.

Già allora mi chiesi come fosse possibile vendere un cimitero anche se dismesso dal 1860 (eccezion fatta per i Gardner che vi trovarono riposo tra il 1858 e il 1871) e chi lo potesse vendere, oltretutto il riferimento alla superficie del sito era molto preciso, perché al Catasto, il cimitero è riportato al foglio 35, particella B, dell’estensione proprio di 2080 metri quadrati. Quel misero cartello rimase lì per qualche anno.

Il giornale L’ORA dell’11 marzo 1965, riportò una notizia sconvolgente: il Cimitero era stato venduto, non si sa da chi e a chi e a quale titolo e tanto meno quale notaro avesse avallato una simile empietà, magari invocando una compravendita “ a non domino”, formula già abbondantemente applicata con successo nei passati decenni, solo che allora il venditore era stato un Whitaker:

- Joshua Whitaker nel 1899 per la casetta annessa al cimitero, venduta al Cantiere Navale;

- Joseph Pip Whitaker nel 1928, per una porzione settentrionale di cimitero, al confine col villino Laganà, venduta pure al Cantiere Navale. Spostamento di 8 tombe, inevitabile.

Il Cimitero, con atto in Notar F.co Paolo Lionti del 24 gennaio 1950, era stato donato da Audrey Sophia Whitaker al Comune di Palermo.

Audrey Sophia Whitaker era una delle tre figlie del Commendator Joshua “Joss” Whitaker (Palermo 1849-ivi 1926, ai Rotoli), nata a Palermo in via Bara n. 1 nel 1886 e deceduta in ospedale a Roma nel 1953. Audrey Sophia era l’amministratrice del Cimitero Inglese, compito che era stato svolto prima dal padre Joshua (sua la villa in stile gotico-veneziano in via Cavour, oggi Prefettura) e poi dallo zio Joseph “Pip” Whitaker, quello di Mozia e Villa Malfitano.

Da quel gennaio 1950, il Cimitero, allora integro, andò incontro ad una dissoluzione dapprima molto graduale poi accentuata a partire dal 1962 quando se ne impossessarono strani individui che ne fecero una discarica di ‘materiale’ e lo misero addirittura in vendita.

L’articolo di cui sopra afferma che la salme custodite nel cimitero avrebbero dovuto essere traslate al cimitero inglese o acattolico dei Rotoli. Testimoni oculari riferirono che tempo prima, un giorno del 1964, la via S. Gulì fu interdetta al traffico per permettere a dei camion militari di entrare nel sito e caricare le salme dei soli cittadini inglesi per poi essere spedite in Inghilterra a cura del consolato britannico. Non sappiamo se questa spedizione sia avvenuto nella realtà. La mania di distruggere il camposanto o cercare di “gestirlo” per lucro, c’è sempre stata, se nel 1977 alcuni individui tornarono alla carica per impossessarsene, asserendo che tanto, nelle tombe non c’erano più i resti degli ospiti. Qualcuno non ci cascò e fece eseguire degli accertamenti che rilevarono che i resti c’erano ancora, a parte le presunte estumulazioni del 1964 e quelle rivelate dal giornale L’ORA, di cui, però, non c’è traccia nel registro del cimitero inglese dei Rotoli (dal 1861 al 1972).

La lungimirante Audrey Sophia forse aveva previsto il futuro scempio del sito, tanto da disporre la traslazione ai Rotoli dei resti dei suoi parenti:

- Benjamin Ingham (Osset 1784-Palermo 1861).

- William Ingham Whitaker (Leeds 1796- Palermo 1818), nipote ex sorore del precedente;

- l’infante Joseph Whitaker (Palermo, 17 novembre 1843 – ivi 17 giugno 1844), figlio di Joseph Whitaker Sr. (Leeds 1802-Palermo
1884) e di Sophia Eliza Sanderson ( da cui: Villa Sofia, oggi famigerato ospedale).

Il piccolo era caduto accidentalmente a terra dalle braccia della nutrice il 17 giugno 1844.

I tre furono interrati ai Rotoli il 7 novembre 1950.

L’On.le Ludovico Corrao (Alcamo 1927 – Gibellina 2011), attivissimo politico e deputato nazionale per il PCI, sindaco di Alcamo, etc, famoso anche per essere stato avvocato di parte civile nella difesa di Franca Viola, la prima donna che si ribellò al matrimonio “riparatore”, rivolse una memorabile interpellanza ai ministri degli Esteri, Interni e della Sanità proprio sulla questione vendita cimitero inglese. Quasi sicuramente, per merito suo, il cimitero inglese si salvò per ritornare nelle disponibilità del Comune, al quale non gliene era mai importato nulla, pure fino ai ‘mostri’ giorni. All’origine delle nefandezze di cui sopra, vi fu il famigerato PRG, Piano Regolatore Generale del Comune di Palermo del 1962, che aveva destinato allegramente quella zona, incluso il cimitero, a zona industriale. A redigere il PRG, a partire dal 1956, fu un Comitato composto dai più famosi professionisti di allora: L’ing. Arch. Edoardo Caracciolo, l’ing. Arch. Giuseppe Caronia, il Prof. Guido Di Stefano, l’arch. Luigi Epifanio; l’arch. Giuseppe Spatrisano; l’arch. Pietro Villa; il Prof. Ing. Ach. Vittorio Ziino; Il Dr. Prof. Ing. Arch. Giovan Battista Filippo Basile. Difficile dire quanto il Comitato sia stato “influenzato” dal famigerato sindaco e assessore ai LL.PP. di allora.

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Giornale L’ORA, 11 marzo 1965, trascrizione.

Diventa zona industriale il Cimitero degli Inglesi

“Il piccolo “Cimitero degli Inglesi” dell’Acquasanta

è destinato rapidamente a scomparire. Sulla stessa

area, che è stata già venduta, sorgerà probabilmente

un grosso edificio.

I resti umani seppelliti nel minuscolo camposanto

saranno dissotterrati e traslati a cura del Consolato

Britannico e della Chiesa Anglicana nel “Cimitero

degli Inglesi” in un’area limitrofa a quella dei Rotoli.

Il minuscolo camposanto che sta per essere smobilitato

custodisce (assai male) i resti di numerose persone

che vi sono state seppellite due ad anche tre secoli fa.

Il cimitero sorge proprio accanto al massiccio edificio

della Manifattura dei Tabacchi e attualmente è nel più

assoluto abbandono. I ragazzi del quartiere vi hanno

addirittura impiantato un “campo sportivo” molto

frequentato nel quale, tra lapidi e cippi, disputano le

loro partite domenicali.

A proposito dell’impietoso trattamento che è stato

riservato alle povere salme custodite nel cimitero,

l’On. Corrao ha rivolto una interpellanza ai ministri

degli esteri, della Sanità e degli Interni.

Nell’interpellanza si chiede tra l’altro di conoscere

“ come sia stato possibile che nel Piano regolatore di Palermo,

il cimitero sia indicato come zona industriale, come mai

sia stata autorizzata la vendita di un bene che apparteneva

al Comune e in base a quali garanzie igieniche e sanitarie

si stia procedendo alla dispersione dei cadaveri”.

Dopo un oblio durato quarant’anni, nel 2004 il Comune

ripulì il cimitero per la prima volta. Il sito fu poi oggetto di interessi

più o meno culturali

che ne permisero la visita in determinate occasioni.

L’ultima apertura eccezionale risale alle “Vie dei Tesori”

nel novembre 2020. Da allora, si trova in totale abbandono.

Può consolare il fatto che gli ospiti non sono disturbati da

visitatori spacca-lapidi, ridicoli concerti etc.

Gaetano Marchese, febbraio 2024

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Una compra 'sin dominio'
Es decir, los administradores venden las... joyas de la familia.

Ya hemos visto que uno de los problemas más graves del cementerio era su conservación y mantenimiento digno.

En algún sitio leemos que de este cementerio "... se dice indebidamente de los ingleses.." ¿Indebidamente? Mas ingleses que este cementerio... te mueres! Es apropiado decir.

La comunidad inglesa quedó condenada a este lugar que se mantuvo con continuas suscripciones y donaciones obtenidas de miembros de las diversas comunidades extranjeras, así como con la venta de porciones de terreno para nuevas tumbas.

En 1839 se constató la existencia de los consulados inglés, sueco, danés, francés, ruso, otomano, austriaco y estadounidense (2018, Archivos del Estado - Palermo, “Burials and Camposanti 1834-43”). Evidentemente, todo esto no fue suficiente. Por cierto….

Ing. AG, tuvo la amabilidad de enviarme copia de una escritura notarial a mi juicio muy interesante, relativa a la singular venta de una casita anexa al cementerio inglés, En la práctica:

El 11 de mayo de 1899 en Palermo, en la casa del Sr. Commendatore Giosuè Whitaker estaba Giuseppe, propietario (Joshua Whitaker, Palermo 1849-1926, hermano de Joseph "Pip" Whitaker, el descubridor de Mozia), en via Bara all'Olivella N ° 1, con la presencia del notario notario Francesco Cammarata, interviene lo siguiente:

el mencionado Giosuè Whitaker como Administrador del Cementerio Inglés por una parte, y el Sr. Commendatore Ingeniero Francesco Benedetto Rognetta del difunto doctor Francesco, nacido en París, residente en Palermo, en su calidad de director gerente de la Sociedad Anónima "Cantieri Navali , Bacini y Establecimientos Mecánicos Sicilianos ", con domicilio en vía Borgo, 55 por el otro lado, ... se estipula lo siguiente (¡y aquí te quiero!):

"El Sr. Commendatore Whitaker SIN ninguna garantía de hecho o de derecho por cualquier evasión y acoso, por improbable que sea y garantizando la calidad explicada en esta escritura únicamente, VENDE al Sr. Commendatore Rognetta en nombre, quien en nombre y en interés de La citada sociedad compra una casita anexa al Cementerio de los Ingleses, por fuera del mismo, adosada al muro perimetral del mismo Cementerio y compuesta por tres cuartos,
así como el terreno señalado con las letras a, b, c, d, e, f, según consta en el plano planimétrico suscrito por el ingeniero Salvatore Torona, el cual suscrito por los comparecientes, queda adjunto a este contrato, _cc781905-5cde- 3194-bb3b- 136bad5cf58d_firmado con letra A. Considerando el mal estado en que se encuentran los referidos cuartos, con graves daños en todas las paredes, con los pisos rasgados y faltantes por todas partes, con los compartimientos, excepto el de entrada, sin herrajes, con el brice, debido al desagüe del agua, parcialmente roto y faltando la cubierta del techo en algunos puntos, de tejas, las partes han fijado de mutuo acuerdo y strasatto, el precio de compra, en la suma de trescientas liras (.. .alrededor de 1300 euros hoy), que el Comendador Rognetta, en nombre, en nuestra presencia, paga al Comendador Whitaker, en la calidad antes mencionada, en buena moneda de curso legal en el Reino, que el dicho Sr. Whitaker declara recibir, liberando . .. ". (¿Recibo grande?) ....... falta la última página.

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En el pasado, esta pequeña casa fue el hogar o, en cualquier caso, la sede operativa del Capellán y el Médico del Lazzaretto, como se puede ver en la leyenda adjunta al plano de 1840 de Giuseppe Giliberto, 1er Oficial de Salud de la Superintendencia General. de Salud Pública del Puerto de Palermo y responsable de la redacción de los Informes de Desembarque y Partida de las naves.

Este plan fue incluido en el libro del propio Giliberto "Sul Lazzaretto di Palermo-Memoria" que también contiene una descripción del cementerio inglés en ese momento.

Hablaremos de esto extensamente cuando nos ocupemos seriamente del origen del Cementerio.

Cuando cesó la función de la estructura del Lazzaretto, sus paredes se incorporaron al enorme edificio de la Fábrica de Tabacos, terminado en 1876. A partir de las fotos de Georg Sommer y de Jacob A. Lorent de 1865 (detalle), la casita es fácilmente identificable , es el de abajo a la derecha adosado exteriormente al muro perimetral del cementerio y casi en ángulo con el largo descansillo, entonces estaba en buen estado, 34 años después estaba en ruinas. En la foto se puede ver un espléndido Lazaretto.........

Comentar la referida escritura notarial es relativamente sencillo, aunque ciertamente no somos expertos en derecho privado.

En él se especifica clara y plácidamente por el nefasto Notaro, que Giosuè (Joshua) Whitaker vendió la casa SIN ninguna garantía ni de derecho ni de hecho para ningún desalojo y hostigamiento. En general, aún hoy, el vendedor que se encontrara en las condiciones de Giosuè Whitaker, en la escritura, estaría obligado a garantizar al comprador de cualquier desalojo y acoso, lo que, traducido en pocas palabras, ... si por casualidad un pinco pallino ideó un título de propiedad adecuado, el vendedor (Whitaker) debe indemnizar al comprador (Rognetta), devolviéndole la suma objeto de la venta más los gastos y daños accesorios.


Aquí en cambio, estamos en presencia de una aparente aberración jurídica en la que intervienen
tres zorros:

1) El Notario, que embolsando sus cuantiosos honorarios, se limita a certificar la voluntad de las partes, sin realizar investigación alguna sobre la propiedad de la casa por parte de los Whitaker;
2) The Whitaker, que adelanta las manos declarando seráficamente que no da más garantía que la que se deriva de ser administrador del Cementerio Inglés;
3) Rognetta, quien, incluso sin una pizca de garantía, accede a comprar la casa, aparentemente sin preparación, pero sabía lo que estaba haciendo.

Hay que decir que, en mi opinión, el problema no surgió por las siguientes razones:
1) La casita, adosada por fuera al muro del cementerio y que daba al acantilado de abajo, tenía la entrada por el mismo lado y por tanto era en todos sus aspectos su pertinencia;
2) La Manifattura dei Tabacchi, antes Lazzaretto, evidentemente nunca reclamó la casa como de su propiedad, prueba de ello es que no hubo oposición, supongo, y luego, contra el recién nacido Cantiere Navale dei Florio .......
3) The Whitaker, como Administración, podría, en cualquier momento, probar haber
usucapito el inmueble de que se trate para su posesión pacífica, continuada y de buena fe por lo menos por 90 años!


En conclusión, estamos en presencia de una compra por parte del Ing. Rognetta, originalmente "a non domino", por un no propietario, caso ampliamente previsto por el Código Civil, Art. 1153 siguiente, con las protecciones a favor del comprador.


En cualquier caso, luego desapareció la casita, y se amplió la que fuera su entrada, tras la Segunda Guerra Mundial, para permitir que vehículos mecánicos arrojaran al mar montañas de escombros bélicos, dejando seco el Villino Laganà y desplazando la línea de_cc781905 -5cde-3194-bb3b-136bad5cf58d_al menos doscientos metros. Se perpetró el mismo crimen que ya había ocurrido para el Foro Itálico.


Esa abertura en el muro que rodea el cementerio nos permitió a los niños del callejón Pipitone, Cortile 2 ° Montechiaro y alrededores, aprovechar un atajo para llegar a la codiciada playa de Acquasanta: un basurero.

Por lo anterior, ahora voy a vender el Teatro Massimo, "a non domino",... claro,

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L’ACQUA dei LAGANA’: UN MIRAGGIO.

Il Cimitero Inglese dell’Acquasanta chiuse officiosamente nel Dicembre del 1860, allorquando fu pronto l’altro cimitero inglese ai Rotoli.

Il vecchio cimitero, però, dal 1862 al 1871 accolse ancora solo cinque membri della famiglia americana Gardner, che vi trovarono riposo eterno (dettagli in: 45^ puntata Cimitero Inglese, “Gardner e famiglie collegate”, 20 febbraio 2021, e in questo sito).

Inspiegabile che ci fosse ancora tanto spazio per le inumazioni proprio nella parte principale del sepolcreto, a meno che non si voglia pensar male e cioè che siano state spostate alcune tombe o che sia stata cancellata ogni traccia di fossa comune di defunti ex Lazzaretto. Ma tant’è, i Gardner erano meritevoli e sopravvivono nei discendenti del barone Gabriele Chiaramonte Bordonaro e della moglie Charlotte Gardner, figlia di Edward Edes Eayres Gardner (Boston 1815-Palermo1862), ospite nel cimitero inglese Acquasanta.

Chiuso il cimitero di via Acquasanta, vi rimase il custode in paga per altri 90 anni, fino al 1950, quando il sito fu ceduto dalle ultime signore Whitaker al Comune di Palermo, che tuttora accampa ed “esercita” anche la proprietà delle due casette all’ingresso dell’area cimiteriale vera e propria, “ignorando” che la casetta a sinistra fu venduta da Joseph “Pip” Whitaker (Palermo 1850 – Roma 1936) a Giuseppe Trapani nel 1932, mentre la casetta di destra fu venduta a Vincenzo La Rocca nel 1930. I Trapani furono custodi del cimitero per 4-5 generazioni, dal 1812 al 1950.

In tempi molto recenti, il cottage di sinistra, fresco fresco di rinomato e indimenticabile “pub cimitero” fu venduto dagli eredi Trapani-Marsala ad un noto acquasantino, con esito…deludente, proprio a causa delle suddette pretese comunali, mentre gli eredi La Rocca detengono, sulla carta, la proprietà del cottage di destra, anch’esso sofferente per le medesime ragioni anzidette.

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Il Cimitero Inglese, sempre ben tenuto tramite fondi provenienti da donazioni e ricorrenti sottoscrizioni degli appartenenti alle comunità inglese, francese, americana, svizzera e tedesca, ebbe sempre il problema dell’approvvigionamento idrico.

Fino a quando fu attivo il Lazzaretto, il Cimitero sicuramente usufruì delle zappe d’acqua dirette al più grande complesso. Con la chiusura del Lazzaretto nel 1864, e con la relativa abolizione della Soprintendenza Generale di Salute Pubblica (Archivio di Stato-Catena, solo 1205 Volumi, per chi vuole ricercare), la fornitura idrica comunale diventò discontinua per poi interrompersi. Per il Cimitero cominciarono i problemi. Le tre vasche corsero il rischio di rimanere a secco.

Così scrisse, in perfetto italiano, l’amministratore dei tre cimiteri inglesi di Palermo, l’anglo-palermitano Joshua “Joss” Whitaker (Palermo 1849 – ivi 1926...riposa ai Rotoli), figlio di Joseph e di Eliza Sophia Sanderson (da cui: Villa Sofia, oggi famigerato ospedale).

PROTESTANT CEMETERY 9 Luglio 1892

Memo “Acqua” pel Cimitero dei Protestanti.

Vi sarebbe l’acqua Laganà, ma è pure molto distante, perciò di nessuna convenienza.

Un fontaniere Municipale mi riferì che a pochi metri dal Cimitero, un proprietario scavò un pozzo e vi trovò dell’acqua dolce, ove impiantò una noria ed una gebbia, mi suggerì trattare con detto proprietario per ottenere quella quantità d’acqua necessaria all’irrigazione del cimitero stesso.

Recatomi al cimitero assieme al Fontaniere Tobia, trovammo che proprietario della cennata noria, era un certo Settimo Trapani, fratello al vecchio custode del Cimitero, e suocero dell’attuale….

( Da: Archivio Fondazione Whitaker, Villa Malfitano, Carpetta XXXII, 21 febbraio 2017).

Da notare che gli amministratori non identificavano banalmente il sito come “Cimitero Inglese o English Cemetery”, bensì come “Protestant Cemetery o Lazzaretto Cemetery”, molto raramente come “British Cemetery”, ovvero Cimitero Protestante, Cimitero del Lazzaretto, Cimitero Britannico.

Incomprensibile perché Joshua scriva che l’acqua dei Laganà, (il cui omonimo Villino era stato appena completato, nel 1890), sia distante e non conveniente. In fondo, il cimitero confinava direttamente col Villino e questo fino al 1928, quando una striscia di terreno del cimitero fu venduta al Cantiere Navale, che si interpose tra le due realtà.

Joshua Whitaker usa il termine per me inusitato “ nòria “, per indicare una ruota idraulica per sollevare acqua sfruttando la corrente di un corso d’acqua con l’ausilio di pale e coppe che versavano in una vasca o gebbia, nel nostro caso..

Non sappiamo dove si trovasse questo pozzo con la nòria, forse nel relativamente vicino “giardino dei paparini”, che nel 1892 apparteneva ancora agli eredi Berna-Gallo.

 

Immagini:

Il compassato Joshua WHITAKER, amministratore del Cimitero Inglese in quel 1892. Costruì una sontuosa dimora in stile gotico-veneziano in via Cavour, oggi sede Prefettura. Le figlie di Joshua cedettero il cimitero inglese al Comune di Palermo nel 1950.

La moglie di Joshua Whitaker, Euphrosyne MANUEL (1862-1947), eccentrica signora che andava in giro sempre col suo fedele pappagallo sulla spalla e con un cucchiaino d'argento per raccoglierne le deiezioni. Celebri le risate del pappagallo quando veniva qualcuno al cospetto della signora, con qualche improbabile richiesta.

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