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L'Arenella

L'Arenella forse deve il suo nome alla fina sabbia che una volta ricopriva il suo litorale. Restano ancora visibili del passato 

la tonnara del XVII secolo, lo splendido villino con i suoi 4 pizzi, la vicina torre-mulino utilizzata per la lavorazione del sommacco, proprietà della famiglia Florio e opera dell’architetto Carlo Giachery nel 1852, la “Chimica Arenella”, il cui complesso era costituito da 14 edifici adibiti a diversi usi. La storia di questo agglomerato industriale iniziò nel 1910, quando fu costituito come succursale della grande fabbrica tedesca Gondelberg. Nel 1930 divenne la più grande fabbrica europea di acido citrico e tartarico, raggiungendo posizioni di rilievo nell’industria chimica mondiale. Definitivamente chiusa nel 1965.

 

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Lo Zar Nicola I e famiglia a Palermo e all'Arenella
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Alexandra-Fedorovna 1844

Nel 1844 la famiglia Florio commissionava al giovane architetto Carlo Giachery la trasformazione come residenza dell'antica tonnara comprata nel 1837. Sorse cosí il palazzetto conosciuto come i 'Quattro Pizzi' per le 4 torrette che si alzavano ai 4 angoli. Per la epoca un accertato 'Gothic Revival' tipo inglese di moda a Palermo.

Nel 1845, lo zar di Russia Nicola, la zarina Aleksandra Fёdorovna e la figlia granduchessa Olga, trascorsero un lungo periodo nella villa Butera all'Olivuzza proprietà dei Florio. Non mancó la obbligata visita alla nuova residenza dell'Arenella: gli invitati rimasero totalmente affascinati al punto di desiderare pure loro una quasi copia nella sua San Pietroburgo, in Russia.

Cosí fu. La chiamarono 'Sala Renella'. Molto materiale per una fedele decorazione del balcone e muri furono inviati da Palermo.

La permanenza dei sovrani a Palermo fu suggerita dal medico della famiglia durante l'anno 1844, dopo la scomparsa della figlia minore,  che causa un deteriore della salute della imperatrice Alexandra.

Il dottor Mandt disse che il migliore rimedio per la guarigione sarebbe cambiare per un inverno mite e benevolo come quello di Palermo, con sole, verde, agrumeti, oliveti. boschi, paesaggi incantevoli e monumenti antichi, tutto da beneficiare la salute e lo stato d'animo della imperatrice di tutte le Russie Aleksandra Fёdorovna. Faceva parte pure la figlia Ol'ga Nikolaevna Romanova.

Tennero influenza pure i racconti e descrizioni di poeti e scrittori come B. G. Niebuhr, Goethe con il suo 'Viaggio in Italia', M.me de Staël, Byron, Shelley, Keats, A. Dumas, ed altri, tutti noti alla sovrana.

La nuova Renella permise ricordare a Alexandra la felice permanenza a Palermo tanto che fu ornata di quadri e vedute della cittá, ritratti di Orlov che pure esguí uno di Olga.

Della Renella rimane una pittura di  S. M. Vorobjov e qualche immagine, no si sa perché o quando fu distrutta.

 

Arenella-4-pizzi
Alexandra_Fedorovna_by_C.Robertson_1840s
Alexandra_Feodorovna_acoronation_husband
Sala-Renella San Pietroburgo
Sala-Renella--Russia
Villa-Buterajpg
Franz_Kruger-Nicola-I

LA TORRE dell'ARENELLA

Come riportato ovunque, la Torre dell'Arenella, facente parte del complesso Tonnara, Quattro Pizzi etc...fu costruita nel 1852 da Don Vincenzo Florio Sr. (1799-1868), che aveva chiamato un olandese per redigerne il progetto. Ebbe funzione di mulino a vento o meccanico per macinare il sommacco, un'erba, che, ridotta in polvere, era indispensabile per la conca delle pelli.

Funzionò per qualche anno, le esportazioni a gonfie vele, poi le maestranze cominciarono a fare i furbi, mescolando polvere di erbe fasulle a quella del prezioso sommacco, risultato: mulino chiuso e affari in fumo.

Ma quello che non molti sanno è che la torre ebbe anche funzione di Faro, come riportato da una vecchia carta nautica del Porto e Rada di Palermo, scala 1:30000, dove a Punta Arenella c'è accanto: "Faro, lampi, 18 miglia (portata, suppongo luminosa)". La foto della torre, con saluti e baci del 1902, mostra verosimilmente un apparato luminoso (lanterna), con pennoni e altro. La peculiarità di questa carta nautica è che, da una parte viene riportata una situazione portuale, banchine etc..possibilmente anni '40 e '50, considerando che il porto assunse gli attuali connotati verso la metà degli anni '30.  

Torre dell Arenella
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Carta Nautica dopo 1933
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La carta nautica dobrebbe risalire dopo l'anno 1933 dato che esiste giá il Castello Utveggio.

Di contro, la topografia della città e dintorni è dépassée e sembrerebbe riflettere una situazione intorno 1870-80.

Si nota una solitaria via Altavilla al centro della quale c'è un edificio con scritto La Cava. In effetti il Don Orione era in posizione infossata con attorno muraglia di tufo (anni '50).

La topografia è approssimativa, ma non pare di ravvisare via Cantieri, Montalbo etc, anzi quella zona è indicata come "Argentiere" e in verità una via Argentieri esiste oggi in zona.

E poi, Saffarano, Villa Medici etc..strade ancora tratteggiate.

Il "S. Polo" è divertente..o quella zona si chiamava veramente S. Polo o per coincidenza la via fu poi intitolata al giurista L. Sampolo. Ai conoscitori della città le ardue ipotesi.

Ancora, segnato un grande stabilimento balneare all'Acquasanta "Bagni". Nella terza foto, forse del 1930 circa perché si vede già la rotabile per M. Pellegrino (1924) si nota un enorme stabilimento balneare, la Peschiera etc....

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Faro dell'Arenella
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Nel 1953 il regista statunitense William Keighley vi girò alcune scene del suo film "The Master of Ballantrae" (tratto dall'omonimo romanzo di Stevenson), da noi intitolato più liberamente "Il principe di Scozia".

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