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Il Porto di Palermo

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La Torre dei Piloti

Porto di Palermo 1865

La città e l’antico porto di Palermo

Tantissime leggende parlano della Sicilia, la più grande isola del Mediterraneo che affiora in uno dei mari più belli del mondo.

Giuseppe Pitrè, attento storico di tradizioni popolari, riporta che, proprio secondo un’antica leggenda, Palermo fu fondata da un ignoto navigatore giunto in tempi antichissimi sui lidi della Conca d’Oro. Affascinato da quella terra che egli stesso definì “beata” decise di erigervi una città che, grazie alla sua bellezza ed incantevole posizione, diverrà terra di conquista e motivo di orgoglio delle grandi civiltà classica ed ellenistica, romana, bizantina, arabo - normanna ed ancora, sveva, angioina, spagnola e borbonica.

 

Nome greco

Qui finisce la leggenda ed inizia la vera storia della Sicilia e di Palermo - il cui nome deriva dall’antico greco Panormos  “tutto porto” proprio ad indicare la ricchezza di ormeggi ed i buoni fondali che, tutt’oggi, caratterizzano il suo porto.

Le vicende storiche del porto di Palermo sono intimamente legate a quelle della città in quanto, in ogni tempo, le configurazioni dell’agglomerato urbano e del suo porto si sono reciprocamente condizionate.

Risale all’ VIII secolo A.C. la nascita del primo nucleo urbano - ad opera dei Fenici - nel sito dove sorge l’attuale centro storico della città, un tempo emporio utilizzato per gli scambi commerciali con le popolazioni locali. Per molti secoli Palermo divenne la base strategica dei Cartaginesi nel Tirreno e, conseguentemente, obiettivo primario della politica commerciale dei  Romani che, dopo numerosi e vani tentativi, nel 254 A.C. riuscirono ad espugnare la città e porvi le basi di quella che sarà un intensa attività marinara, come testimonia l’abbondante materiale archeologico rinvenuto.

La dominazione araba

Sino al VI secolo d.C. il porto mantenne inalterate le sue principali caratteristiche. Con la conquista araba (830 - 1071), anche il porto di Panormus divenne centro di gran parte del traffico tra i paesi arabi del Mediterraneo; fu in questo periodo che si ebbe la prima grande trasformazione del paesaggio portuale con la costruzione della cittadella fortificata (al Halisah, la Kalsa) a protezione delle strutture amministrative e militari esistenti.

All’inizio del XI secolo, il decadere della potenza musulmana ed il crescente pericolo delle flotte delle repubbliche marinare indussero gli Arabi a fortificare la città e a chiudere l’imboccatura del porto con una grossa catena (che partiva dalla Chiesa che prese appunto il nome “della Catena” in prossimità della Cala); nello stesso periodo venne costruito un forte a difesa del porto, il Castello a mare, presso l’odierno Molo Trapezoidale.

Con l’espugnazione della città ad opera dei Pisani nel 1064 e l’occupazione normanna, si assistette ad un’intensa attività portuale. Il progressivo interramento del porto, causato dai detriti riversati dai fiumi Kemonia e Papireto, ridussero sempre di più la superficie degli specchi acquei fino all’attuale configurazione della Cala. Si rese pertanto necessario costruire, nel 1575, il primo tratto del “Molo Sud”; l’anno successivo si diede inizio alla costruzione del Molo Nord, spostando così l’ambito portuale verso nord (attuale allocazione) e lasciando pian piano l’antico porto, la Cala, al naviglio minore.

All’ inizi dell’’800 inizio si ebbe un grande sviluppo dei traffici marittimi. Nel 1839 il boom con 677 bastimenti che fecero assumere al porto di Palermo un ruolo di prestigio a livello internazionale. Sulla fine del XIX secolo le vicende del porto si legarono al sorgere di una nuova classe imprenditoriale ed armatoriale che portò al suo ammodernamento e potenziamento; si deve ai Florio la nascita del grandioso cantiere navale, oggi gestito dalla Fincantieri, tra i più funzionali ed attrezzati d’Europa.

Dopo la IIa guerra mondiale i bombardamenti lasciarono un porto con moli e banchine distrutte; iniziarono cosi i lavori di ricostruzione ed il riammodernamento strutturale promossi dall’allora Ente Autonomo del Porto trasformatosi, nel 1984, nell’attuale Autorità Portuale di Palermo.

http://www.adsppalermo.it

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Il MOLO NORD e il CASTELLO DEL MOLO | Palermo

Lanterna magica fotografo Leon & Levy collezione Mauro Alessi

Il Molo Nord fu edificato tra il 1567 ed il 1590 e fu considerato l’ottava meraviglia del mondo per le novità ingegneristiche adottate nella sua realizzazione. Successivamente fu prolungato nel 1865 di altri 155 metri raggiungendo una lunghezza complessiva di 653 metri. Alla sua estremità era la lanterna del molo, costruita alla fine del ‘500 ed innalzata, due secoli dopo, fino a 28 metri per poter essere visibile a grande distanza. Il molo era protetto dal Castello del Molo (visibile nelle immagini) con tre baluardi forniti di dieci pezzi di artiglieria. Era detto Castelluccio per distinguerlo dal Castellammare, ed inglobava i resti dell’antica tonnara di S. Giorgio e la chiesetta omonima. Il forte è stato demolito per l’ampliamento dei Cantieri Navali agli inizi del '900. Lungo il Molo si trovava pure la Cappella dell’Immacolata (nelle immagini) che consentiva ai galeotti di ascoltare le sacre funzioni dalle galere attraccate al molo; riedificata nel 1847 in posizione rialzata e con grandi pareti vetrate, fu demolita nel 1865 per il prolungamento del molo.

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Il porto di Palermo anni 1910-1915

Al centro manovrando, il piroscafo "Città de Catania" di 3355 tsl, 110,8 di lunghezza, 12,83 di larghezza e 5,7 di pescaggio, 20 nodi di velocità, 3 eliche. Varato nel 1910 come nave da passeggeri con vista ad armarla come incrociatore ausiliare. Nel 1912 così avvenne operando durante la guerra italo-turca. Dopo la prima guerra ritornò  come postale, nella seconda come naviglio ausilare. Il 3 agosto 1943 venne silurata al largo di Brindisi dal sommergibile britannico Unruffled con gran numero di vittime.

In andana, la nave da carico Vesta. Varata nel 1907, in servizio dal 1908, di 1854 tsl, 270,2 piedi li lunghezza, 38 di larghezza, 18,8 di pescaggio velocità 9,5 nodi Nel 1918 fu sequestrato negli Stati Uniti, nel 1919 ritorno sotto bandiera olandesa, nel 1940 trovandosi a Rotterdam in mano  del Reich e sotto bandiera tedesca in convoglio con altre 5 navi navigando con tempesta nei pressi di Ameland, fu attaccata da aerei inglesi Beaufughter e affondata.

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L'ACQUASANTA e La TORRE dei PILOTI


Mio nonno materno, Gaetano Balistreri, un tempo residente in via Simone Gulì, 134 (di fronte le ciminiere della Manifattura, da cui usciva un delizioso fumo e mia nonna: "Disgraziati"!), da marittimo pensionato, lavorò alla Torre dei Piloti del porto di Palermo come sotto specificato. La Torre era un pregevole manufatto di epoca "fassista". Avevo lanciato un pubblico appello per sapere chi l'aveva costruita e così ha risposto Luigi Militello:

La costruzione della Torre dei Piloti (qui in una foto di Dante Cappellani del settembre 1952) venne avviata nel 1940, su progetto dell'ing. Francesco Caruso, ma completata solamente nel dopoguerra.

Gaetano Marchese...a ... Luigi Militello ..grazie mille, davvero, ci tenevo a questa precisazione. Mio nonno materno, Gaetano Balistreri (1884-1968), marittimo, in pensione, ci lavorò dal 1948 al 1963 come factotum, pulizie, rispondere al telefono, identificare le navi in rada col binocolo etc...nei lunghi pomeriggi estivi, ammazzava il tempo con piccoli lavori marinareschi. Molto orgoglioso del suo lavoro, avendo a che fare con piloti severi, come il cap. Musmeci, Seffer (forse della famiglia di fotografi).. e altri..Comunque, sapevo che torre era stata costruita nel 1938...ancora grazie..

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