top of page
Villino Laganá: Sanatorio Marino - Hotel
Lagana-Villa
Lagana Hotel pensione lido Bw.jpg

L'Hotel Pensione Lido fu costituita inizialmente da "Sigg. John e Sam Laganà, Fratelli" a nome dei quali esistono alcune fatture, ma cominciò l'attività con John Laganà Proprietor.

La casa fu costruita nel 1885 dal mio bisnonno, Carmelo Laganà (Palermo 1856-1907), i successivi proprietari furono, mio nonno John (Giovanni) Laganà (Liverpool 1876-Grado,GO 1945), mio padre Giovanni (John) Laganà ,(Palermo 1902-1970) e il suo fratello minore Luigi (Palermo 1905- Grado, GO 1995).

Da ultimi proprietari, mia sorella e io la vendemmo nel 1990. L'appartamento e le due grandi terrazze furono sempre in uso della famiglia, tranne per tre stanze che furono locate per qualche anno.

L'attuale proprietario è un noto avvocato, politico, imprenditore cittadino. Il grande piano rialzato fu casa di cura, scuola, pensione di 1a categoria istituita e gestita da mio nonno, infine sede della stazione Carabinieri "Molo" e alloggio della famiglia del maresciallo comandante.

La parte sottostante, che inizialmente confinava col mare, fu adibita a stabilimento termale, poi locata a proprietari diversi per deposito dei materiale per la costruzione annuale degli stabilimenti balneari, cantiere navale, e infine locata a piccoli artigiani.

Ivan Laganà, Trieste 2021

 

HOTEL PENSION LIDO (Villino LAGANÁ)

L’edificio, una sorta di enorme Cottage, con qualche concessione a quello che sarà poi il tanto decantato stile Liberty, sito in Via Simone Gulì, fino a una ventina di anni fa, mostrava su una parete esterna (a Sud) la scritta, appena leggibile: Hotel Pension Lido, poi ricoperta dopo la ristrutturazione da parte dei proprietari. Dubito fortemente che all’Acquasanta, a parte i pochi ricercatori, qualcuno sappia cos’era questa singolare costruzione. Ma al solito, scavando un po’ qua, un po’ là, si scopre che l’edificio fu costruito da un Laganà, dopo che aveva acquistato il terreno dall’allora amministratore dei cimiteri inglesi.


Dalle carte dell’Archivio della Fondazione Whitaker a Villa Malfitano, che ho potuto frettolosamente consultare il 21 febbraio 2017 per gentile concessione del curatore che mi mise a disposizione la famosa Cartella XXXII (Cimiteri Inglesi), risulta che:
Con atto in Notar Salvatore Lomeo del 25 maggio 1885, Guglielmo, William, Rose (Palermo 1840-88), figlio di James Rose (Inghilterra 1809-Palermo 1868......è ai Rotoli), amministratore dei tre cimiteri inglesi (Lazzaretto-Acquasanta, Rotoli e Santo Spirito), vendette un terreno del cimitero inglese all’Acquasanta, al sig. Carmelo Giuseppe Laganà.


Guglielmo Rose, sosteneva di possedere il terreno con giusto titolo e buona fede da immemorabile tempo. Il Laganà comprava “...un pezzetto di terreno scapolo dentro il cimitero inglese all’Acquasanta, lunghezza di prospetto 41 metri circa, di sfondo metri 20, circuito da mura con tre alberi di celsi selvatici, confinante con il muro di prospetto con la via Acquasanta, il lato sinistro guardando il mare, con il lato della piazza Acquasanta che guarda a Tramontana, a destra col detto cimitero inglese e lo sfondo in riva al mare”. Prezzo pattuito: 100 lire a strasatto, oggi si direbbe a corpo e non a misura. Inoltre, con una scrittura privata con valore di pubblico strumento, il Sig. Laganà, liberava il sig. Rose da ogni molestia che potesse derivare dalla cessione del terreno. Non si può fare a meno di notare che questa pertinenza del cimitero inglese era ben al di fuori dell'area cimiteriale vera e propria.

Lagana-John-Aw_edited.jpg
Giovanni Laganà e la epidemia del colera nel 1885

Nella borgata Acquasanta e Vergine Maria per condizioni igieniche meno cattive, il colera fu più lieve. I provvedimenti furono energici: pozzi malsani furono chiusi, i sanitari lavorarono con amor e zelo, la Commission e di assistenza pubblica fece opera degna di sè. In essa furono distribuite numerose e gratuite razioni di pane , pasta , carne , vino, dovute al comitato e alla cucina gratuita , del Laganà.

Ne moriron o 43 in 5000 abitanti. In città la epidemia diminuiva sempre; e la Commissione Municipale straordinaria di Sanità faceva il seguent e avvertimento alla cittadinanza : L' epidemia decresce ormai, non solo costantemente, ma rapidamente, e dà a sperare in una non lontana cessazione.

La cittadinanza, mostrandosi fiduciosa e ossequiente alle disposizioni sanitarie, ha avuto la sua parte di merito in questo miglioramento che non ha esempii nella storia delle epidemie nel nostro paese. Non cessa però in essa il dovere di mantenersi fedele alle precauzioni sin qui usate e nella Commissione quello di raccomandarle. Vi è inoltre una raccomandazione da dirigersi vivamente a coloro che si sono assentati dal principio della epidemia: ed è quella di non affrettare il loro ritorno, ritorno che potrebbe riuscire fatale ad essi, e dannoso alle condizioni generali della città.

Epidemie-palermo-libro-pdf_edited.jpg

Il colera del 1885 non era per anco spento nè in Europa, nè in Italia; dei germi erano ovunque e specialmente nella parte orientale dell'Isola nostra. I precedenti, che pur formano il frutto della esperienza, faceano credere che, come al 1851 successe il 1855 e al 1866 il 1867 , così dopo il 1885 dovea avvenire una nuova invasione colerica nel 1886. Ma fortunatamente l'anno scorse in funeste apprensioni, ma l'epidemia non ripullulò; i germi del 1885 non trovarono favorevole occasione,e giacquero sepolti.

II Municipio nel 1886 cercò di avviare,se non altro il risanamento delle acque, ma non vi riuscì; pure condusse a fine una salutare opera, quella di portare in città con tubi di ghisa una massa di acqua pura, stabilendo delle pubbliche fontanelle in varii punti della città e del suburbio. Ciò delibasi al Duca di Verdura; è fu l'opera continuata dal suo successore Barone Turrisi, che ebbe a scopo della sua amministrazione il risanamento.

Era Sindaco il Barone Nicolò Turrisi, designato con deliberazione del Consiglio a 1 novembre 1886, e con lui componevano la Giunta: il commendatore Leonardo Ruggieri , il professore Salvatore Scichilone, il cavaliere Eugenio Oliveri , il dottore Angelo Puglia, il barone De Spucbes, Paw. Simone Cuccia, il barone Luigi Fucile, Assessori titolari e da supplenti: i signori principe di Giardinelli, Laganà, La Loggia. Più tardi vi entrava da titolare il prof. Paternò, nell'aprile del 1887, per i cresciuti timori di colera.

Sul Web ci sono ampie notizie e foto del villino Laganà che dopo essere stato, nel 1912, un sanatorio per malattie polmonari, diventò un rinomato albergo, l’ Hotel Pension Lido, appunto, che, con prezzi forse più abbordabili, intendeva fare concorrenza all’Hotel Villa Igiea.

IIl proprietario era John Laganà, figlio di Carmelo Giuseppe primogenito del Commendatore Giovanni Laganà, Direttore Generale della NGI, (Navigazione Generale Italiana), fin dalla sua costituzione nel 1881, da parte di Ignazio Florio Sr. e soci.

 

Alla morte di Ignazio Sr. - che si fidava pienamente del suo Direttore Generale - il rapporto di Giovanni Laganà col nuovo proprietario Ignazio Florio Jr. fu conflittuale e ciò portò alla sue dimissioni “volontarie” nel 1892, ufficialmente per “cattiva amministrazione”. In realtà, Ignazio "...non contestò però a Laganà colpe precise e dovette così accettare di versargli un indennizzo per ottenerne le dimissioni". La vicenda è trattata dal prof. O. Cancila, dal quale si riporta la citazione in corsivo, virgolettata. 

Non so fino a quando funzionò l’Hotel Pension Lido, ma in ogni caso ben prima dell’ultima guerra. Negli anni ‘50 sembrava disabitato, anche se nel piano rialzato c’era la caserma Carabinieri e nel piano sottostante, una volta al livello del mare, ci riparavano e costruivano barche di legno.

Gaetano Marchese - Ivan Laganà

GENEALOGIA dei LAGANA', primogeniti.

 

Carmelo LAGANA' (Messina 6.7.1799-Palermo 16.1.1877): Capitano l.c., nel 1851 era al comando del brigantino “Carlotta”, armatore Ribaudo. Sposo di Rosa Nobolo (Messina 9.4.1813-Palermo 5.1.1891), loro figlio,

Giovanni Domenico Francesco LAGANA' (Messina 16.4.1832-Napoli 1909): Importante figura della Marina Mercantile Meridionale preunitaria, poi Italiana, ebbe la fiducia di Ignazio Florio sr. che gli affidò la direzione della Piroscafi Postali Florio e poi lo volle alla direzione della N.G.I. (Navigazione Generale Italiana) - dopo la fusione con la genovese Rubattino - che tenne fino al 1891 quando, dopo la morte di Ignazio sr. si dimisi per divergenze con l'erede Ignazio jr.. Sposo di Angela Corrao (Palermo 4.7.1834-Napoli 5.5.1881), oltre al primogenito ebbero dieci figli, le femmine ben sposate, i maschi affermati nei rispettivi campi di attività: una banca, un'agenzia marittima,

Lagana-giovanni-1855--doc-atto-Matrimonio.jpg

Giovanni Amedeo con fonderia Artistica Laganà di Napoli e imprenditoria del Teatro San Carlo di Napoli.

Lagana-amedeo-targa-canottieri-1911-Fw Saul.jpg

CIRCOLO CANOTTIERI ITALIA  

Il 20 novembre 1889 al quarto piano del Palazzo della Panatica, concesso per usi civil, 17 giovanotti di buona famiglia amanti del mare, brindando a marsaletta e incuranti del loro numero nefasto, fondarono il primo circolo di canottaggio della città. Così nacque il Regio Canottieri Italia che divenne successivamente il Circolo del Remo e della Vela Italia.

Primo presidente l’ingegnere Carlo Enrietti, proprietario dei Magazzini Generali del porto di Castellammare di Stabia.

A suo maggior sostegno l’ingegnere Michele Platania, che progettò l’Albergo Excelsior inaugurato nel 1909 dalla regina Margherita; il munifico Laganà, proprietario delle omonime fonderie; Onorato e Guido Fiorentino, albergatori.

" A GIOVANNI A. LAGANA' I CANOTTIERI ITALIA MEMORI E RICONOSCENTI DOPO XV ANNI DI SAGACE PRESIDENZA GENNAIO MIMXI"  

La Fonderia Artistica Laganà una delle più importanti fonderie di Napoli, fondata nel 1880 da Giovanni Amedeo Laganà, mecenate e raccoglitore d’arte, dove vi lavoravano i migliori specialisti della fusione a cera, del cesello e del bronzo, nel 1898 lo scultore Giuseppe Renda ne divenne direttore tecnico. Era frequentata dai migliori artisti italiani, tra i quali Vincenzo Gemito che vi morì nel 1929 a seguito del calore emanato da una fusione a cui stava lavorando. La fonderia ha proseguito la sua attività fino a oltre la metà del XX secolo.

Nella data c 'è un evidente errore: MIMXI, anciché MCMXI

Lagana-Necrologi-Fw.jpg

Carmelo Giuseppe LAGANA' Cavaliere (Palermo 11.8.1856-Palermo 17.11.1907): Imprenditore di livello internazionale, presidente della Camera di Commercio di Palermo. Sposo di Anna (Annie-Ann) Bell (Liverpool (1856-Napoli, Chiaia 30.1.1897). Rimasto vedovo - essendo ammalato - fu assistito fino alla morte dalla cognata, miss Clara Bell (??- Palermo 1937),“antclera” per tutti in famiglia. Oltre al primogenito, figlio di Carmelo e Anna fu

 

Samuel LAGANA' (Sam) (Palermo 1878-1965), che sposò Concetta Acanfora (PA 1881-1949), ebbero figli: Carmelo, Maria. Mario, Anna.

Secondogenito-di-Carmelo-Samuele-Sam-fratello-di-John-nonno-Fw.jpg
Atto-nascita-battesimo-Carmelo-Giuseppe-Lagana-1856-Fw.jpg

Figlio secondogenito del bisnonno Carmelo Laganà, Samuele (Sam), mio prozio, in quanto fratello di mio nonno John.

Lagana-libretto-navigazione-Fw.jpg
Lagana-libretto-imb-Cardiff-1872-Aw.jpg
Lagana-libretto-piroscafo-Napoli-Giulia-Campidoglio-1868-Bw.jpg
Lagana-libretto-imb-Pfo-Campidoglio-Firenze-Brig-Emma-1873-80-Bw.jpg
Lagana-libretto-marinaio-1875-Bw.jpg

Dal suo libretto di navigazione, ottenuto a dodici anni, si comprende che Carmelo, nell'infanzia e nella prima giovinezza non ebbe predilezione per gli studi; fece alcuni imbarchi, conseguendo la navigazione necessaria per ottenere la qualifica di marinaio, poi fece altro nella vita, come puoi leggere sul necrologio redazionale del GdS. 

Come si legge sul suo libretto, l'ultimo sbarco di Carmelo avvenne a Trieste il 13 ottobre 1874 "per rimpatrio". Lo rammento sempre, quando guardo il mare dalle finestre di casa, e mi intenerisce pensare che attraversammo lo stesso orizzonte, perché anch'io sbarcai per l'ultima volta a Trieste, da 1° ufficiale, quasi un secolo dopo (17 settembre 1960 "per disarmo"), prima di entrare nella flotta FS.

Non so come e perché Carmelo sia andato a Liverpool, dove si sposò con la bellissima Anna Bell e nacque mio nonno John, il 7 novembre 1876. 

Viaggiò molto e so che ebbe anche casa a Londra (a Eastcheap, mi pare); rimase vedovo nel 1897.

Lagana-libretto-sbarco-Trieste-1874-Bw.jpg
Ann Bell cornice 390x585 FF piucolor.jpg
Carmelo-Giuseppe-Lagana-bisnonno--Fw.jpg

Come dice un lungo pezzo del GdS di Lunedì 9 Gennaio 1893, e in un altro uscito la settimana precedente a firma "Il cronista marittimo"  in "CRONACA-SPORT MARINARO", si riferisce che Domenica 8 Gennaio ebbe luogo una regata, nelle acque antistanti la nostra città, cui parteciparono il comm. Ignazio Florio e il cav, Carmelo Laganà, rispettivamente col Fieramosca, bastimento da regata ben invelato e il Clara, "un bel veliero anch'esso costruito recentemente nel cantiere dei sigg Conigliaro, su modello d'un cutter americano e come allora dicemmo, camminatore eccellente." In quasi totale assenza di vento la regata si concluse dopo sei ore, col Clara spinto dalla corrente in  una bolla di bonaccia nei pressi dell'Aspra. Il cronista loda la sportività di Laganà per non avere esitato a misurarsi con una barca superiore per dimensioni e velatura.

Lagana-Necrologi-Fw.jpg

Da una delle ultime note del diario saltuariamente compilato da mio nonno John, trascrivo:

"Domenica 17 Novembre 1907 

 Stamane alle 6 ant. assistito da mia zia Clara, da Peppina e Vita Naccari, è spirato mio padre, dopo diversi anni di penosissima malattia"

Lagana-villa-napoli-1880-ca-Fw-firma.jpg

Nella fotografia (sciupata e danneggiata) stampata da Interguglielmi - presumo scattata a Napoli nella villa Laganà - Carmelo e Anna sono in primo piano, gelosi custodi della loro intimità, ben distanziati da parenti  e personale di servizio, tra cui due balie con bambini. 

Testi di Ivan Laganà

John (Giovanni) LAGANA' (Liverpool 7.11.1876-Grado,GO 18.6.1945): Imprenditore e, per alcuni anni, corrispondente estero della ditta import-export D'Asaro di Palermo. Sposo di Elvira Ribolla Nicodemi, del professor Luigi e di Laura Politi, (Girgenti 26.4.1875-Palermo 15.11.1962). Oltre al primogenito ebbero figli Luigi, albergatore (Palermo 1905-Grado, GO 1995) e Mario (Mariuzzu) (Palermo 1917-1936).

Giovanni (John) LAGANA' (Palermo 1902-1970) : Piccolo proprietario, lavoratore e sportivo eclettico, volontario nella guerra (1940-45), impiegato presso l'Esattoria Comunale di Palermo. Sposo di Jolanda (Jole) Marincovich (Spalato/Split 26.4.1902-Palermo 1987), oltre al primogenito ebbero una figlia, Elvira LAGANA' (Grado,GO 27.9.1944), insegnante, sposata con Gaetano Sconzo (Palermo 1938), giornalista professionista, storico, arbitro di vari sport ad alto livello, allenatore UEFA-A. Loro figli: Marika (Torino 25.4.1969), Giulio (Palermo 15.3.1973).

Ivan LAGANA' (Palermo 1932): Capitano Superiore de Lungo Corso, marittimo, nel periodo 1970-1995 al comando di navi passeggeri, ora pensionato a Trieste. Sposo della cugina Anna (Anita) Penta (Zara 2.3.1933-Trieste 24.5.2014), loro figlio

Saul LAGANA' (Trieste 26.6.1958): Insegnante, imprenditore a Trieste e Grado, GO. Sposo (poi separato consensualmente) di Ester Marcon (Erba 9.8.1968), loro figlio

Amedeo LAGANA' (Trieste 23.8.2001): studente 1° anno psicologia Università di Trieste.

Ivan Laganà,  Trieste 25 gennaio 2022, per Gaetano e Pasqualino Marchese

Lagana-john-Bw.jpg

John Laganà III. padre di Ivan

Villino-successione-1-1945-Fw.jpg

Atto

successorio

1945

Villino succesione-2 1945 Fw.jpg
Acqwuasanta-da-villa-Domville-Fw.jpg
Acquasanta Miloro-jpg1920 cielo FF.jpg
Dati sull'edificio, che si basano su documenti e su cose da me viste o apprese da familiari.

I magazzini, con le grandi volte in "pietra d'Aspra" e i tre metri di banchina antistante, inizialmente furono utilizzati per la talassoterapia, che veniva praticata in vasche monolitiche di cui mio padre ricordava la presenza ancora dopo gli anni '10 del secolo scorso; successivamente interessarono diversi locatari (negli anni '30 un cavaliere Cuccia) per la custodia invernale delle lunghe travi e della gran quantità di tavolati che, già a maggio, servivano per le palafitte degli stabilimenti balneari, dello chalet (u scialé) e delle capanne (i cammarieddi); dopo il 1945 accolsero il cantiere Adorno fino agli anni '60, poi un paio di piccoli artigiani.

Il livello superiore (da noi chiamato la caserma), ancora più esteso dei magazzini sottostanti, fu casa di cura, poi sede della lussuosa "Pensione LIDO, John Laganà proprietor" che mio nonno aprì negli anni venti, per una clientela prevalentemente di stranieri: arredato con grandi spese, non fu un buon affare; ho in uso quattro sedie Thonet con l'etichetta del mobiliere viennese che le fornì e una mezza dozzina di bicchieri di cristallo Baccarat superstiti della normale dotazione del ristorante.

Mio padre diceva che mio nonno John (Liverpool 1876-Grado,GO 1945) non faceva addebitare gli extra al pensionato liverpudlian  con cui aveva chiacchierato la sera prima. 

Per alcuni anni ospitò una scuola poi, dalla fine degli anni venti fino alla vendita, fu locato alla Provincia, come sede della Stazione Carabinieri "Molo" e abitazione del maresciallo comandante. Lì, a sei-sette anni, imparai a smontare e rimontare l'otturatore del  moschetto 91 da cavalleria e a maneggiare le catenelle.

Dei due appartamenti padronali (speculari), quello lato Sud, e le due mansarde soprastanti furono sempre abitati dalla famiglia e dalle persone di servizio, quello Nord a lungo da Clara Bell (antclera), sorella della mia bisnonna Ann (Anna, Annie) Bell (Liverpool 1856-Napoli 1897)  fino alla sua morte nel 1937; poi, solamente per due anni, amputato della stanza con balcone sulla via Acquasanta, fu locato - per un anno ciascuno - a due famiglie: quella della "continentale" signora Furlan con sua figlia Argia nel '37, e nel '38 a una famiglia medio borghese, Orlando.

Uno dei fratelli Adorno lo ebbe in locazione per qualche anno dopo la fine della guerra, da allora fino alla vendita (1990) fu a disposizione soltanto della famiglia.

Certamente sono scomparsi i fiori e le volute in stile Liberty che decoravano i soffitti, in alcune stanze di entrambi gli appartamenti, attribuiti a Nicolò Giannone (Palermo 1848-1915).

Ivan Laganà, Trieste 25 gennaio 2022, per Pasqualino e Gaetano Marchese

Villa-Lagana-fronte-Bw_edited.jpg

Nicolò Giannone (Palermo 1848–1915) dipinse nell’aula magna del Conservatorio di Musica di Palermo La Musica e collaborò con Carmelo Giarrizzo e Francesco Padovani alla decorazione del Teatro Politeama. Affrescò il Villino Florio, Palazzo Laganà e la villa del Cav. Napoli.

La Sepoltura Gentilizia della Famiglia Laganà
Piante Villin Lagana Fw_edited.jpg

La parte fu divisa in due zone: quella a sud era sede della Stazione CC RR "Molo", con ingresso dal civico 23, quella a nord  alloggio della famiglia del maresciallo che la comandava; per il quale c'era un ingresso indipendente dal civivo 27 e uno interno; le due porte nell'ingresso del civico 25 erano murate. La scala portava ai due appartamenti padronali.

Ivan Laganà

La sepoltura Gentilizia della Famiglia Laganà, al Cimitero dei Rotoli
Rotoli-Lagana-tomba-angolo-1Fw.jpg
Rotoli-sepoltura-Lagana-fronte-1Fw.jpg
Rotoli-Lagana-ancora-argani-mezzomarinaio-Fw.jpg

Il cimitero dei Rotoli, aperto nel 1837, credo sia stato ampliato alla fine degli anni '80. Mio nonno diceva che nella vendita del terreno limitrofo più a nord, il tratto per il prolungamento della Via Papa Sergio I fu ceduto gratuitamente, ottenendo in cambio un posto riservato alla famiglia Laganà, ovvero lo spazio dopo la prima tomba a destra, oltre il piazzale prospiciente il nuovo ingresso.

La prima salma che vi fu accolta fu quella di Rosa Nobolo (Messina 9.4.1813- Palermo 5.1.1891), madre del commendatore Giovanni Laganà direttore della NGI, che vi fece edificare un originale monumento con una colonna sulla cui sommità vi è tutto quello che serve a un capitano per la condotta della navigazione: bussola, sestante, cannocchiale, carta nautica, compasso, parallele, clessidra, log; sulla roccia su cui poggia la colonna è scolpita una bella ancora ammiragliato che simbolizza la sicurezza, scende anche uno spezzone di gomena, da un lato elegantemente  impiombata, sfrangiata per rottura dall'altra, a simboleggiare la fine prematura di una persona di qualità.

Lo dedicò a suo padre Carmelo Laganà (Messina 6.7.1799-16-1-1877), nominato nell'interessantissimo LE NAVI DEI FLORIO, di Paolo Piccione (Ed, Nuova IPSA, Palermo 2018), in cui ci sono, oltre alla foto del "Commendatore" da voi pubblicata, numerose citazioni che riguardano persone della famiglia Laganà. 

Tutto intorno alla sommità fece incidere:

CI RICONGIUNGONO IL NOME E GLI AFFETTI

Il cavo che la circonda, appoggiato sugli arganelli stilizzati, c'è sempre stato. 

Innumerevoli sono le persone che vi sono sepolte, io vi ho visto entrare quattro salme: quella di mia nonna Elvira, di mio padre John, di mia madre Jole (Jolanda) e quella di un altro discendente.

 

.

Tomba Lagana colonna rosa nobolo 1.jpg

La mia andrà a Grado, Gorizia, dove c'è una capace tomba edificata dal fratello di mio padre, Luigi (Palermo 1905-Grado 1995), ci sono i resti (da me visti riesumare) di mio nonno John, che lì morì l' 8.6.1945; vi sono già scolpiti il mio nome, luogo e data di nascita - sotto quello di mia moglie Anita - perché non vado a Palermo da oltre venti anni e certamente col corpo non vi ritornerò mai più. Col pensiero, invece..

Ivan Laganà, Trieste 22 gennaio 2022, per Pasqualino e Gaetano Marchese

mappa-cimitero-Rotoli-con-Lagana-Fw.jpg
Rotoli-Lagana-colonna-Rosa-Nobolo-1Fw.jpg

ROSA NOBOLO

NACQUE IN MESSINA A 9 APRILE 1818

MORTA IN PALERMO A 5 GENNARO 1881

QUI

ACCANTO CARMELO LAGANÀ

DI CUI FU MOGLIE AFFETTUOSA

DORME IN PACE

Rotoli-Lagana-Targa-Fw.jpg

Il Capitano di Lungo Corso Carmelo Laganà fu coetaneo di Vincenzo Di Bartolo, nato nel 1802. Certamente hanno frequentado lo stesso Istituto Nautico ed hanno avuto le stesse esperienze, come dice la lapide, solcando lontani e difficili mari. Carmelo nel 1851 era al comando del brigantino “Carlotta”, del armatore Ribaudo. Il suo immenso amore per la nautica è stato risaltado dal figlio Giovanni, con la erezione del bellimo e accertato monumento funerario.

Rotoli-Lagana-colonna-Carmelo-5Fw.jpg

A

CARMELO LAGANÀ

UNO DEI CAPITANI DI ALTURA

CHE SU PICCOLE NAVI

SOLCANDO PRIMI

MARI DIFFICILI E LONTANI

GIOVANNI UNICO E DILETTO FIGLIO

P

NACQUE IN MESSINA A 6 LUGLIO 1799

E OPEROSO INTELLIGENTE ONESTO

VISSE ANNI 77 MESI 6 E GIORNI 10

(16 Gennaio 1877)

Rotoli-Lagana-colonna-8Fw.jpg
Rotoli-Lagana-colonna-7Fw.jpg
Rotoli-Lagana-colonna-Carmelo-8Fw.jpg
Rotoli-Lagana-ancora-argani-mezzomarinaio-Fw.jpg
Rotoli-Lagan-Strumenti-nautici-5Fw.jpg
Rotoli-Lagana-strumenti-2Fw.jpg
Rotoli-Lagana-ancora-7Fw.jpg
Rotoli-Lagana-sestante-4Fw.jpg

Il monumento funeraio della famiglia Laganà è stato diretto dall’architetto Antonio Zanca con la parte sculturale di Francesco Cocchiara.

A pochi metri si trova otro monumento funerario opera degli stessi e con motivi similari, del Capitano Maritimo Domenico Viola.

Ne parleremo a parte.

Antonio Zanca (Palermo1861 – Palermo1958). Allievo prediletto di Giuseppe Damiani Almeyda. Fra le sue le più celebri sono a Palermo i palazzi Di Pisa in Via Niccolò Garzilli e Paternò in Via Roma, il villino Zanca in Via Dante, il Policlinico e il complesso universitario di Via Archirafi; a Messina il Municipio, anche detto Palazzo Zanca.

Fu inoltre uno dei maggiori studiosi della Cattedrale di Palermo

Francesco Cocchiara, Alia 1821. Monumenti funerari nei cimiteri palermitani, monumento a Ignazio Florio davanti al palazzo municipale di Favignana.

Il monumento parallelo: Domenico Viola, Capitano Marittimo
domenico-viola monumento-funerario---Aw.jpg
Domenico-Viola Cippo-funerario--Aw.jpg
domenico_viola-ancore-Aw.jpg

La scultura sul cippo mostra: Ancora, sestante, molinello con sagola e barchetta del solcometro, clessidra, carta nautica, bussola.

Seconda Guerra Mondiale
Il primo bombardamento visto dal Villino: 23 Giugno 1940.

 

Vidi cadere le prime bombe di quel primo bombardamento, mentre giocavo nella terrazza nord con Mariella e Mirella, due amichette: vidi gli aerei (due o tre) bassi, in direzione S; vidi le colonne d'acqua delle prime bombe, sganciate corte rispetto al Cantiere Navale cui erano destinate. Quasi contemporaneamente, il suono tardivo della sirena d'allarme.

Nella mia memoria visiva sono moltissime le immagini di quei primi mesi di guerra: mamma che cade dalla bicicletta, in via Molo oscurata, mentre (con papà) ci dirigevamo nella sede del Moto Club in via Cavour dove dormivamo ogni notte, lontani dalla zona di maggior pericolo, il nonno e la nonna erano già sfollati a Sistiana dallo zio Luigino, nella casa dell'Acquasanta restava, rassegnata soltanto la coraggiosa prozia Gemma; un mattino, ritornando a casa, acrobazie per passare con biciclette alla mano, costeggiando la voragine di una bomba caduta proprio davanti l'ingresso della Manifattura Tabacchi, le rotaie del tram contorte, la buca piena d'acqua, la puzza di gas; durante un allarme diurno, scoppi di bombe non lontano e un a torma di bambini nudi in strada che scappavano, gridando di paura, dalla spiaggia dove erano andati per fare il bagno senza costume che non tutti possedevano.

E potrei continuare.

Ivan Laganà

il Villino Laganà, mattina del 13 gennaio 2022, pioggia, cielo cupo, a tratti corrusco, atmosfera decadente, quasi ottocentesca, se non fosse per la mia macchina, quella Opel amaranto di 27 anni che sporge tra le altre, a sinistra. Il grande portone metallico, subito a destra, (aperto nel febbraio 2018), immette nelle pertinenze del Cantiere Navale, proprio in quella striscia di terreno del cimitero inglese che fu venduta dai Whitaker al Cantiere, il 5 giugno 1928, in Notar Antonio Marsala di Palermo

Lagana-Ferraro-colo-1945-Fw.jpg
Villa-Lagana-2022-Bw.jpg
Dall'arca dei ricordi
Lagana-famiglia-ospiti-vincenzina-1Fw.jpg
Lagana-familglia-ospiti-vincenzina-2Fw.jpg
Lagana-famiglia-ospiti-vincenzina-3Fw.jpg

Tutte e tre le foto sono nella terrazza sud. La casa dei Pesce era dirimpetto la terrazza nord, quella che si vede nella foto era abitata dalla famiglia Orlando di cui ricordo le belle sorelle Maria, Teresa, Nunzia  e Letizia (come me del 1932), poi due maschi, Mario (1930/1), Fino (1934/35). Le foto non possono essere posteriori al 1940, perché mio nonno John lasciò Palermo prima della fine di quell'anno e non vi ritornò mai più.

Maria Schiavo, la ragazza di 11 anni, madre di Stefania Zaami, vive ed in agosto compie 93 anni.

Filomeno Penta (Dubrovnik 1902-Trieste 1996), raguseo di origine brindisina, era padre di mia moglie - e prima cugina - Anita (anagraficamente Anna Penta, Zara 2.3.1933-Trieste 24,5.2014);  nel 1917 si arruolò nella Marine Nationale in cui servì, con tanto di pompon rouge, fino alla fine della GG.

 

Ma la storia non finisce qui, con il nostro parente Gaetano Grande corsero gli stessi eventi sulla nave 'Conte Verde' di cui si parla nella pagina che riguarda la nostra famiglia durante la guerra.

Penta-filomeno-2Fw.jpg
Penta-filomeno-Fw.jpg
Lagana-Ferraro-settembre-1945-Fw.jpg

Vittorio dice:

Grazie Pasqualino, ho già visto una foto quella di Monte Pellegrino, mi fa piacere.

Nella foto in alto a sinistra in costume da bagno è mio cugino Mario Orlando e accanto a lui piccolo suo fratello Fino, amici che furono anche tuoi.

La ragazzina che mi applaude è Elvira Lagana' figlia di Johnny II, siamo nella terrazza Lagana', la foto fatta da suo padre Johnny, sposata in seguito con Gaetano Sconzo, se ti ricordi.

Il ragazzino sopra la testa di mio padre è Ivan Lagana' figlio pure di Johnny II in seguito ufficiale di marina.

Il ragazzo alto al centro di camicia bianca é Gianni Mamone, fidanzato e poi marito della sorella di Mario Orlando. Abitava in via Gulí, vicino al Pipitone.

Vittorio-fisarmonica-Bw.jpg

Vittorio, applaudito dalla figlia di John Laganà III - Terrazza Chalet 1953 

Lagana-Adorno-cantiere-1947-Fw.jpg

Cantiere Adorno (1946-47) con un grande peschereccio impavesato, pronto sullo scalo per il varo, poi non riuscito. Sul retro la seguente comunicazione di mio padre a suo fratello Luigi:

"Nella terrazza, accanto a mamma, si vede la macchina sul treppiedi con cui è stata fatta la foto di prua durante il varo, mentre questa è stata fatta dallo scoglio sotto il muro del Cantiere, anzi a sinistra si vede una fettina del muro".

Accanto a mia nonna Elvira, c'è sua sorella Gemma, io ero a nord dello scalo e ricordo ancora il viso lupesco di un marinaio che saltava di gioia agitando un  fiasco e spandendo vino sulla coperta.

Il suo intervento scaramantico però non ebbe successo, perché il peschereccio non galleggio e rimase a gravare sui vasi, ci vollero giorni e l'intervento di alcuni rimorchiatori per riuscire a strapparlo dalla sua "culla".

Ivan Laganà

Ivan-sandolino-villino-1939-40-Fw.jpg
Ivan-arenella-1939-40-Fw.jpg
Muffola-Aw.jpg

Infine, una MUFFOLA sul muro all'estrema destra del Villino (2 aprile 2019), al confine col grande portone aperto nel febbraio dell'anno scorso dal Cantiere Navale, sulla Via S. Gulì. Fino a tre anni fa non avevo mai sentito il termine "muffola", da non confondere con le gustose muffolette condite. Avendone notata una presso il Palazzo Arcivescovile, ho così scoperto che per muffola s'intende una "scatola" per proteggere connessioni o derivazioni di cavi elettrici a B/T. In questa del muro Laganà si legge S.E.P., probabilmente Società Elettromeccanica Palermitana - Muffola - Cavo...M/M (diametro del cavo).

bottom of page