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Giuseppe Di Bartolo
I nostri eroi. Le medaglie d'oro.

Come oggi, il 29 settembre 1948 venne concessa la medaglia d'oro al valor militare alla memoria a Giuseppe DI BARTOLO.

Nacque a Palermo il 15 settembre 1900. Dopo aver conseguito il diploma di Capitano di lungo corso presso l'Istituto Nautico di Palermo, all'età di 17 anni, si imbarcò subito su unità mercantili e durante la prima guerra mondiale si distinse nel corso dell'azione di siluramento e nel successivo affondamento del piroscafo Adria, sul quale si trovava imbarcato il 18 luglio 1918, ricevendo un encomio solenne dal Ministero della Marina.

Al termine della guerra iniziò a navigare per conto della Società di Navigazione Generale Italiana, poi con la Sitmar ed infine con la Società Tirrenia. Promosso per titoli acquisiti a grado di tenente di vascello di complemento nell'aprile 1940, nel luglio dello stesso anno venne richiamato in servizio attivo a destinato al 4º Gruppo Dragaggio, comandante della 7ª Squadriglia di stanza a Porto Empedocle. Nell'aprile 1942 assunse il comando della XXV Flottiglia dislocata a Tripoli ed il 20 gennaio 1943, nell'imminenza dell'evacuazione della base navale, in ottemperanza ad ordine ricevuto, salpò da Tripoli con l'intera Flottiglia per rientrare in Sicilia. Durante la navigazione di trasferimento, nelle acque del Mediterraneo centrale, la Squadriglia fu attaccata da preponderanti forze navali inglesi.

Nel tentativo di consentire alle altre unità di potersi mettere in salvo decise di attaccare il nemico con la sua nave di bandiera, il dragamine R.D. 36, attirando su di sé l'attenzione del nemico, dando così modo alle unità sezionarie di porsi in salvo presso la vicina costa. Nell'impari lotta il dragamine R.D. 36 fu centrato dal violento a preciso fuoco avversario, affondando con tutto l'equipaggio. Egli fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare

 

Il Ministero:

«Comandante di flottiglia dragamine dislocata in zona avanzata oltremare, resasi necessaria l'evacuazione della base ed avuto ordine di trasferire in Patria la flottiglia, apprestava alla lunga navigazione - con competenza e capacità - le unità dipendenti, nonostante le ininterrotte, violente incursioni aeree. Nel corso del trasferimento, attaccato di notte da preponderante formazione di supercaccia avversari, nel sublime tentativo di salvare le altre unità, impartiva l'ordine di dirottare verso la costa mentre con la propria - offerta al supremo olocausto - muoveva decisamente incontro all'attaccante, nel disperato tentativo di opporsi alla schiacciante superiorità dei mezzi avversari. Giunto a portata di tiro delle proprie mitragliere impegnava impari lotta, sorretto dall'entusiasmo e dalla fede degli eroi. Colpita la sua imbarcazione più volte, prossima ad affondare, rispondeva al nemico facilmente vittorioso, con le ultime raffiche di mitraglia, inabissandosi con la nave e l'intero equipaggio. Fulgido esempio di estrema dedizione alla Patria e di luminose virtù di comando. Mediterraneo Centrale, 20 gennaio 1943.[3]»
— Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1948. (Dal Web)

Mi ero chiesto se Giuseppe DI BARTOLO fosse discendente dalla nota famiglia del navigatore Vincenzo DI BARTOLO, che, primo capitano duo siciliano, arrivò nelle Indie Orientali (Sumatra) nel 1839 con la nave “Elisa” per conto di Benjamin INGHAM.

Ebbene, sì.

E’ bastato fare una piccola ricerca nell’Archivio di Stato Civile del Comune di Palermo per scoprire che Giuseppe DI BARTOLO discendeva direttamente da quella famiglia, infatti,

DI BARTOLO Giuseppe di Antonino e SCAVO Maria Concetta,

era nato a Palermo il 15/9/1900, figlio di:

DI BARTOLO Antonino di Giuseppe e PARRINELLO Maria,

nato a Palermo il 27/2/1856, (Sezione MOLO Volume 753/155),

sposa a Palermo il 12/11/1887 Agostina GUGLIELMINO.

Antonino era figlio di :

DI BARTOLO Giuseppe di Ignazio e Caterina PIRERA, nato a Ustica nel 1819, atto di solenne promessa 1/4/1853, (Molo 337/44) per sposare PARRINELLO Maria; risultava di anni 34, capitano di bastimento, figlio di don Ignazio e Caterina PIRRERA (Pirera). Domiciliato al Borgo. Sposò nella chiesa di S. Lucia donna Maria Parrinello di Antonino, capitano di ‘legno’.

Giuseppe DI BARTOLO Sr. era figlio di :

DI BARTOLO Ignazio di Vincenzo e di Rosa INGARGIOLA, nato a Trapani nel 1772, deceduto a Ustica nel 1831. Vice Console inglese nell’isola.

Giuseppe DI BARTOLO Sr. era, quindi, il fratello minore del famoso navigatore Vincenzo. Entrò in possesso del Rivellino S. Giuseppe alla Falconiera (Ustica), allorquando nel 1860 cadde il Borbone, facendone una piccola ma panoramica abitazione.

Al tenente di Vascello Giuseppe DI BARTOLO, MOVMM, è stata intitolata una scuola elementare a Vergine Maria e una via tra Via Ernesto Basile e via Gustavo Roccella.

Il suo nome compare sulla stele dedicata ai caduti delle due Guerre Mondiali, che si trova al Giardino Inglese.

La medaglia d’oro a lui concessa pare non sia mai pervenuta agli eredi forse per pastoie burocratiche o peggio.

Ingrandendo la foto della stele, si può leggere il nome dell'eroe.

29 settembre 2024

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