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Il Cimitero Acattolico de Rotoli 
Richard Wright, tamburino della Royal Navy

Il poco invidiabile primato di un ragazzino inglese, di essere stato, ufficialmente, l’ospite Numero Uno del Cimitero Inglese dei Rotoli, poi detto “acattolico”.

 

In una lettera del 1929, dell’Archivista Generale del Comune di Palermo indirizzata al Segretario Generale, pubblicata tempo fa, si affermava che i lavori di sistemazione del cimitero acattolico ai Rotoli, potevano considerarsi conclusi nel dicembre del 1860.

In precedenza, quel piccolo rettangolo di terreno era stato adibito a cimitero per reietti: soldati svizzeri mercenari nell’Esercito Borbonico, militari suicidi, cattolici impenitenti, tagliagole, etc..Tutti questi indegni venivano sepolti alla spicciolata in questo fazzoletto di terra, senza mura di cinta etc…; vista la precaria condizione del Cimitero Inglese dell’Acquasanta (mancanza di spazio), fin dal 1851 lo strapotente console britannico John Goodwin (1797 – Palermo 13 dicembre 1869), aveva fatto richiesta al Comune di Palermo di potere sistemare la suddetta area per seppellire i membri della comunità inglese, tedesca etc.

Il cimitero era “inglese” a tutti gli effetti, anche se, dopo una diatriba durata almeno 40 anni, si pervenne alla conclusione che il cimitero era “comunale”.

Infatti, fino al 1881, l’assessore Niscemi dell’Ufficio Patrimonio del Comune, chiedeva al sig. William Rose (1840-88), in virtù di quale atto..”..si esercitava direttamente la seppellizione degli acattolici e perché non si corrispondeva al Comune il diritto che gli spetta...” Addirittura, ancora nel 1902, un certo Viola (Comune?) comunicava al Comm. Jousha Whitaker (1849-1926) che “...non è stata presa nessuna decisione in merito al cimitero acattolico dei Rotoli, se si tratta di cimitero comunale o privato.

Solo nel 1908 il Comune afferma che il cimitero acattolico è una sezione di quello comunale di S.M. dei Rotoli e quindi è “pubblico”. (Dai documenti dell’Archivio Whitaker, conservato a Villa Malfitano-Whitaker).

Lo stesso console Goodwin trovò eterna accoglienza in questo cimitero, il 14 Dicembre 1869, tomba n° 72, poi dispersa. Era stato console in città per ben 35 anni, noto ai palermitani come "Lo Zoppo”, oltreché ‘bachelor’- zitellone.

Al tempo dei fatti del 1860, il Consolato Inglese, a Palazzo Lanza Tomasi di Lampedusa, in via Butera, (attualmente “dimora di prestigio”), divenne una sorta di arsenale, imbottito dal console Goodwin di armi e munizioni per gli insorti.

Di questo cimitero inglese-Rotoli, l’hanno scorso è stato ritrovato il registro delle inumazioni/tumulazioni che inizia ufficialmente nel gennaio 1863, ma che comunque contiene le primissime inumazioni a partire dai primi mesi del 1861. Le annotazioni sono in inglese e riportano anche il nome del Ministro Officiante le esequie.

Ho potuto fotografare tutto il registro, per concessione del Direttore dei Cimiteri di Palermo, dr. C.E. De Roberto, il 9 Febbraio 2019.

 

Da esso si rileva che il “Primo Ospite”, registrato ufficialmente, è stato un giovane di appena 15 anni e cioè : Richard WRIGHT.

La sua modesta tomba collocata a ridosso del muro di cinta del cimitero che lo separa dalla via Vergine Maria, reca una lapide, murata nella parte inferiore del suddetto muro, la cui epigrafe recita:

SACRED TO THE MEMORY

OF

RICHARD WRIGHT

BANDSMAN

H.M.S. MARS

DIED MARCH 29th 1861

AGED 15 YEARS"

"Consacrata alla memoria di Richard Wright, Musicante, Nave di Sua Maestà Britannica MARS...Morì il 29 Marzo 1861 all'età di 15 anni "

       

Troppo giovane, quasi sicuramente un “tamburino”. A quel tempo era una mania impiegare ragazzini-tamburini (vedi Tamburino Sardo etc); nel film “Waterloo” (1970) se ne vedono tanti cadere sul campo di battaglia falciati come fiori di campo.

L’atto di morte, venne stilato il 30 Marzo 1861, davanti l’Ufficiale di Stato Civile, Senatore (Assessore) Don Gaspare Lojacono. Vincenzo Machì, domiciliato a Piazza Nuova (dov’era?) e Pietro Cacioppo domiciliato al Papireto, entrambi facchini (becchini), dichiarano che il giorno prima, 29 Marzo, a bordo del Vascello Inglese MARS, ancorato in questa rada, era morto Richard WRIGHT, di anni 15, nato in Inghilterra, Marinaro Musicante, domiciliato in detto Vascello. Atto firmato da Don Gaspare Lojacono, solamente, “..per i comparenti non sapere scrivere”...

 

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La HMS “MARS” (Marte) era una nave da guerra a vela, 4 ponti, 80 cannoni, varata nel 1848. Dotata poi di motore, fu convertita a nave scuola fino al 1929.

Il giovinetto Richard Wright, rimase per sempre a Palermo, mai reclamato dai genitori o da possibili fratelli e dai loro discendenti, che non sapranno mai dove riposa il loro Richard, ammesso che se ne siano interessati.

Dopo 158 anni, abbiamo reso parziale giustizia a questo picciotto. Impossibile contattare qualcuno in Inghilterra, perché non risulta il suo luogo di nascita.

In Inghilterra, anche i più sperduti villaggi, hanno il loro Family History Centre, Centro di Storia Familiare. Tradizione che manca del tutto, in Italia.

Comunque, c’è molto ...interesse per questo cimitero acattolico, come dimostrato da una squadra di operai che lavoravano lì vicino, incuriositi al massimo vedendomi fotografare la lapide (troppo bassa) di Richard Wright. Ancor più meraviglia da parte di qualche anziano abitante proprio di fronte...

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1860, LA SVOLTA. 

Nel 1929 il Comune di Palermo riconosceva che alla fine del 1860, i lavori di sistemazione del Cimitero Acattolico dei Rotoli, erano terminati, e perciò il più vecchio Cimitero Inglese o del Lazzaretto, all’Acquasanta, aveva ufficialmente esaurito la sua funzione. Non fu così o almeno ci furono delle eccezioni.

Dal registro del cimitero acattolico ai Rotoli, recentemente ritrovato, (febbraio 2018), e che ho potuto fotografare per gentile concessione del direttore dei cimiteri comunali di Palermo, risulta che le registrazioni iniziarono nel 1863, ma le prime annotazioni, postume, si riferiscono a inumazioni già avvenute nel 1861. I primi soggetti accertati, a “sballare” dal vecchio camposanto inglese all’Acquasanta, furono:

1) Benjamin Ingham (1786-1861), famoso commerciante e imprenditore, uno degli uomini più ricchi di Palermo nella prima metà dell’Ottocento, socio di Vincenzo Florio Sr. etc. ; 2) William Ingham Whitaker (1796-1818), nipote del precedente. Il giovane era stato chiamato dallo zio Benjamin (fratello della madre), per avere man forte a Palermo dove le attività commerciali erano in continua crescita. Il picciotto contrasse una febbre perniciosa e morì a 22 anni. Pare che lo zio, per nulla scomposto, abbia scritto alla sorella in Inghilterra, dicendo: “Your son has died, send me another..”, tuo figlio è morto, mandamene un altro...

Arrivò Joseph Whitaker che diede origine alla nota famiglia di imprenditori anglo-palermitani. Oggi, la tomba del grande Benjamin Ingham troneggia al centro del cimitero acattolico dei Rotoli, mentre la lapide di William Igham Whitaker, giace appoggiata al muro di cinta.

Qualcuno malignò che questi trasferimenti avrebbero permesso agli amministratori di vendere il terreno dei “trasferiti”, per nuovi ospiti, infatti ci sono delle tombe del 1862, 1865, e, in particolare, almeno cinque soggetti appartenenti alla famiglia Gardner, di origine americana, di Boston, tumulati dal 1867, 1871 e addirittura nel caso di Charlotte Gardner, nel 1918. Il caso limite è quello di Martha Gardner tumulata nel 1920.

Degna di nota è Charlotte Gardner (1840-1918), moglie del barone Gabriele Chiaramonte Bordonaro (1834-1913), di cui esistono eredi. Come ricordavano i mie zii paterni, gli ultimi visitatori inglesi del cimitero all’Acquasanta, si videro intorno al 1930.

Nelle foto,ai Rotoli, la tomba di B. Ingham e la lapide che ricorda il giovane William Ingham Whitaker, notevole, molto romantica, ricorda tanto la poesia cimiteriale inglese...a destra la foto ritrae un certo Gaetano Marchese sotto la pioggerella del 2 novembre 2018 mentre guarda recitare un'artista seduta sulla tomba di Robert Shaw Gardner (1843-1867), accanto, l'altra massiccia, esagerata, tomba di Henry Thomas Earyes Gardner (1849-1871), durante l'apertura straordinaria del cimitero inglese all'Acquasanta, on All Souls' Day, appunto. Prossimamnte, parleremo del caso semi-serio della morte del capitano americano John Gwynn, passato come una meteora nel cimitero dell'Acquasanta.

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Il Cimitero Inglese ai Rotoli
George Edward Samuel BLAKE (Southsea, Portsmouth, 1862 – Palermo 1912)
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L’inglese co-fondatore della squadra di calcio del Palermo, 1900.

E’ quasi certo che nessun tifoso del Palermo sappia in quale anno è stata fondata la squadra e da chi.

Interpellati gli ultra-fans del mio condominio, chi ha sparato 1968, chi 1950, chi....niente e manco a parlare del fondatore.

Il 18 settembre scorso 2021, Mrs. Monica Blake, affermava che da bambina una zia la portava con sé per visitare la tomba del suo bisnonno, il suddetto George BLAKE, che oggi desidererebbe ritrovare. Grazie alle indicazioni del sig. Gabriele Pomar, socio e storico del club rosanero, è stato facile trovare quella tomba, che si trova, appunto, nel cimitero inglese (acattolico) dei Rotoli, nel vialetto che precede quello con la tomba degli Ahrens, poco prima del monumento che ricorda la consacrazione del cimitero avvenuta nel 1865.

Contrariamente ai tifosi, sul Web c’è tanto sulle origini della squadra calcistica del Palermo.

Foto di George Blake, primi del Novecento, ad opera del famoso fotografo palermitano Giuseppe Incorpora (Palermo 1834 – ivi 1914). Coincidenza, anche il grande fotografo tedesco-napoletano, Georg Sommer era nato nel 1834 e morto nel 1914. Due grandi fotografi, stesse date vitali.

In breve: il giovane rampollo palermitano, Ignazio Majo Pagano, reduce da un viaggio in Inghilterra, al ritorno in città, decise di fondare una squadra di calcio locale, subito appoggiato da nobili e borghesi, Whitaker in primis. In Sicilia non c’era nessuna tradizione calcistica e così l’operazione assunse un’impronta tipicamente anglosassone, tanto che venne nominato presidente il giovane vice-console inglese Edward de Garston, e 1° allenatore, l’inglese George Edward Samuel BLAKE. Il campo di gioco fu generosamente offerto da Joseph “Pip” Whitaker, il famoso studioso ed ornitologo, nei pressi di villa Varvaro che un tempo occupava un’area dove oggi si trova la Corte dei Conti in via Notarbartolo.

Data di fondazione della “Anglo-Palermitan Athletic and Football Club” (più ‘british di cosi!): 1° novembre 1900. Primo incontro disputato, il 29 dicembre 1900, con una squadra composta dall’equipaggio della nave inglese “Ethan”, finito con una “cafiata”, 0 a 5 !

La prima maglia indossata dai giocatori del Palermo ebbe i colori rosso e blu, che poi erano i colori della squadra inglese del Portsmouth, proprio dove era stato il fondatore, Ignazio Majo Pagano. Il Giornale di Sicilia scrisse invece che i nostri indossavano una giacchetta bianco-rosso;

Sta di fatto che dopo poco tempo, i colori diventarono rosa e nero e questo perché, secondo la leggenda, dopo le prime lavate le maglie originarie stinsero e così il rosso diventò rosa e il blu, simil-nero. Il nuovo colore piacque e rimase.

Il primo allenatore della squadra fu il nostro George Edward Samuel BLAKE, che proveniva da giocatore della squadra del Genova, che lui stesso aveva contribuito a fondare nel 1893.

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Foto della prima squadra di calcio del Palermo, con la maglia rosso nero. In alto a sinistra, il giovane vice console inglese, Edward de Garston, presidente. Allenatore, George Blake, seduto al centro, palla ai piedi. Il secondo da destra, seduto, Ignazio Majo Pagano, fondatore della squadra.

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George Blake era nato a Southsea, sobborgo insulare della città inglese di Portsmouth, Hampshire, di fronte l'isola di Wight, il 18 gennaio 1862.

Lasciata la Marina inglese, si dedicò prima al Genoa, passò a Napoli,per approdare infine a Palermo, chiamato dal Pagano, diventando co-fondatore della locale squadra di calcio e 1° allenatore, compito che lasciò dopo poco tempo, per dedicarsi agli affari.

Ebbe due mogli e tanti figli, tutti nati tra Napoli e Palermo. Attivo nel sociale, si occupò della gestione del “Sailor Rest” (ristoro del marinaio), una sorta di Stella Maris, frequentatissimo dai marittimi inglesi delle navi che approdavano a Palermo, che lo preferivano alle numerose taverne del rione Borgo, ‘u Burgu, anche se non si servivano bevande alcoliche.

Il locale si trovava nell’attuale via Crispi (una volta via Borgo), angolo corso Scinà. Inoltre, era “lay reader”, lettore laico della Bibbia, nella chiesa anglicana di via Roma, che risale al 1875, segno che era in stretti rapporti con l’ancora fiorente e numerosa comunità inglese della città. Anche un suo figlio, Paul George James Blake (Napoli 1893- Gommecourt, Francia, 1916) fu giocatore nel Palermo e morì in azione nella Grande Guerra.

George Edward Samuel Blake, durante uno dei suoi numerosi viaggi all’estero, contrasse la malaria e morì a Palermo, sua città d’adozione, il 29 settembre 1912.

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Foto della tomba di George Blake, sullo sfondo, la tomba con stele bianca e croce, è quella degli AHRENS, industriali palermitani di origine ebraica.

La sua tomba ai Rotoli, cadde nell’oblio e solo recentemente qualcuno ha scarificato l’epigrafe, ricoperta di fantastici licheni, mettendo in luce il nome. Il 3 ottobre scorso, io stesso rimossi delicatamente quel tanto per riuscire a leggere pure “BLAKE”.

Il nome di George Blake compare nel piccolo registro dei defunti inumati in quel cimitero, ritrovato nel 2018 dimenticato in un armadio tarlato nell’ufficio della Direzione. In quell’occasione fu pure scoperta una bambina mummificata, di cui nessuno ha dato spiegazione plausibile). Il registro, copre un periodo dal 1861 ai primi anni ‘70 del Novecento. Nel 1909 compare un altro George Blake, figlioletto del nostro, “born dead”, nato morto.

L'epigrafe:

GEORGE EDWARD SAMUEL BLAKE,

BORN IN PORTSMOUTH

18th JAN 1862

DIED IN PALERMO,

29th SEPT 1912

Bene, ora Mrs. Monica Blake, ha ritrovato il suo antenato e a noi piacerebbe sapere da quale figlio di George Blake, lei discende. Senza risposta..., in tutti i modi ci ha dato lo spunto per queste indagini. Grazie!

Messaggio di Lesley Blake per Gaetano Marchese, 16 ottobre 2022:

Hi!

I received your email address from Mike Gibbs. I had been reading about his ancestor who lived in Palermo in the 1800s.

My great great grandfather, George Blake, also lived in Palermo, but he was there later than Mr Gibbs, and he was buried in Palermo in September of 1912.

I have not been able to find out where his grave is, and I will be visiting Palermo in June, and would very much like to have been able to visit his grave.

He was involved in the founding of the Palermo Football Club, and I will hopefully also go to visit the club.

If you have any information on how I would go about finding someone who can tell me where the grave is, that would be great. I have heard that he was buried near to his friend Mr Whitaker.

The Anglican church was not able to help me.

Thank you

 

Lesley Blake

Aspettiamo...

Messaggio di Lesley Blake per Gaetano Marchese, 16 ottobre 2022:

Ho ricevuto il tuo indirizzo email da Mike Gibbs. Avevo letto del suo antenato che visse a Palermo nell'800.

Anche il mio bisnonno, George Blake, visse a Palermo, ma vi fu più tardi del signor Gibbs, e fu sepolto a Palermo nel settembre del 1912. Non sono stato in grado di scoprire dove si trova la sua tomba, e in giugno visiterò Palermo e mi piacerebbe molto poter visitare la sua tomba.

È stato coinvolto nella fondazione del Palermo Football Club, e spero di andare anche io a visitare il club. Se hai qualche informazione su come farei per trovare qualcuno che possa dirmi dove si trova la tomba, sarebbe fantastico. Ho sentito dire che fu sepolto vicino al suo amico Mr Whitaker. La chiesa anglicana non è stata in grado di aiutarmi. Grazie

 

Lesley Blake

Aspettiamo...

L’Erin non era altro che ‘Aegusa’ acquistato da Sir Lipton, costruito per i Florio, dove due anni prima era stato imbarcato il nostro nonno Pasquale Marchese come marinaio. Di più...

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